martedì

Tregua Pittau-Laconi

Confronto e chiarimento tra il giocatore e il tecnico, ma la situazione resta tutt'altro che risolta. ''Futuro lontano da qui? Pensiamo al presente, poi si vedrà'' La società chiede al tecnico di ''ripristinare la normalità'', lo spogliatoio non è più unito come un tempo.

"Mi è dispiaciuto uscire all'inizio del secondo tempo". Lo dice chiaramente il numero undici dopo una giornata di confronti, fin dalla mattina. "Sinceramente mi è dispiaciuto uscire all'inizio del secondo tempo, ma ho accettato tutto. Sono a disposizione della società e del mister". Il confronto è servito solo a ricucire lo strappo con il tecnico: "Prima di parlare con il mister ho parlato con Milletti. Abbiamo parlato di quello che è successo e che succederà. Convincenti? Dovevo esserlo io". Accenni più specifici al futuro, però, non ne arrivano: "Un futuro lontano dall'Alarm System? pensiamo ad adesso, poi si vedrà". Ma il morale non è certo alle stelle. Tutt'altro: "Ma ho detto che sono triste solo in campo, fuori sto benissimo". Un tuono, questo, che rimette in discussione anche la tregua siglata nel pomeriggio con Laconi. Una tregua senza vincitori, che più che ricucire serve a tamponare la situazione sempre meno limpida in casa Alarm System. Oggi, doveva essere il giorno delle risposte. Quelle che aspettava il giocatore da tecnico e società. Quelle che voleva l'Alarm System, dallo stesso giocatore e dal tecnico: a entrambi il club ha voluto mandare un messaggio chiaro.

VERTICE - "Viene prima l'Alarm System". Questo il concetto ripetuto a chiare lettere oggi dai dirigenti e da Alessandro Milletti. Il confronto a tre, tra il presidente, Pittau e Laconi non c'è stato. Alessandro è arrivato in mattinata ed ha incontrato Mauro Meloni per parlare dell'amarezza di Pittau, che ha chiesto risposte chiare all'Alarm System. Nel frattempo, alcuni dirigenti hanno parlato con Laconi, mentre Milletti si è fermato anche con Minafra per affrontare questioni legate al rinnovo. Nel primo pomeriggio, quando il Presidente aveva ormai lasciato il centro tecnico dove la squadra tornava ad allenarsi dopo un giorno libero, l'occasione giusta per chiudere la questione. I dirigenti hanno convocato Pittau e Laconi. Un colloquio divenuto indispensabile dopo la partita contro gli Old Boys, gara chiusa con il giocatore furibondo con l'allenatore. Per questo, gli uomini operativi della società hanno iniziato proprio da Luciano: concetti chiari, per far capire che al giocatore non mancherà mai l'appoggio del club. Ma soprattutto, che ognuno è responsabile del presente e del futuro della squadra: "Chi gioca nell'Alarm System deve essere consapevole che, per essere qui, è indispensabile adattarsi alla realtà di una grandissima squadra dove può capitare di restare fuori", hanno spiegato. Dopo il giocatore, è toccato al tecnico ascoltare le parole dei dirigenti, che hanno ribadito come la squadra abbia assoluto bisogno di "ripristinare la normalità". Entrambi, giocatore e tecnico, sono stati messi di fronte alle responsabilità che hanno all'interno del gruppo, di cui occupano posizioni in vista. Ma per far filtrare chiaramente il messaggio, i dirigenti hanno preferito ribadire i concetti espressi anche al resto della squadra: "Basta casi per ogni giocatore che non gioca".

Fonte: laRepubblica.it

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